Il toponimo di origine greca (φλεγραϊος = ardente), non c’è dubbio che debba ascriversi alla mediazione euboica: a Fregra in Calcidica era ubicata la saga dei Giganti, mito che viene riproposto in Campania, data la particolare conformazione dell’area di origine vulcanica.
I primi insediamenti greci in Italia, sono quelli di Ischia (Pithekoussai) e di Cuma, e si attestano rispettivamente intorno alla metà e al terzo quarto del secolo VIII a.C.; i fondatori provenienti da Calcide ed Eretria crearono qui i propri empòria.
Ischia, già dal VII secolo a.C., perse il proprio ruolo di empòrion a favore delle città dell’entroterra, avviandosi verso un lento declino.
Nel 531 a.C. si attesta la fondazione del piccolo centro samio di Dicearchia, l’antica Puteoli (v. Pozzuoli) che dal II sec a.C. in poi, diverrà il più importante porto commerciale del Mediterraneo occidentale.
L’ondata colonizzatrice proseguì verso Miseno, all’epoca dello scontro con gli Etruschi nel 524 a.C., fino a giungere alle pendici della collina di Pizzofalcone, dove fu fondata l’antica città di Partenope.
Durante la famosa battaglia tra Cumani ed Etruschi alleati di Gerone di Siracusa, nel 424 a.C. la potenza delle flotte cumane risultò indispensabile alla vittoria. Nel 421 a.C., quando la città fu occupata dai Sanniti, ebbe inizio il lento declino della città greca che passò sotto il controllo romano, prima come civita sine suffragio nel 334 a.C., poi come municipium romano nel 180 a.C.
Anche Baiae (il nome potrebbe riferirsi a Baios, compagno di Ulisse), richiamò l’attenzione di imperatori e patrizi che sfruttarono le sorgenti termali che scaturivano dalle colline circostanti e i suoi splendidi litorali.
Sappiamo che qui sorsero le sontuose ville di Licinio Crasso, Caio Mario, Cesare, Pompeo, Varrone, Cicerone e Ortensio.
Queste ville rientrarono nell’immenso demanio imperiale. Il bradisismo fece sprofondare gran parte degli antichi resti che sono visibili attraverso immersioni subacquee, nel “Parco Sommerso di Baia”. Il castello di Baia invece risale all’epoca aragonese (XI sec) ed è la sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
L’area flegrea e soprattutto l’antico centro di Puteoli, saccheggiato e occupato durante le invasioni barbariche, subì una fase lenta e inesorabile di declino.
Dal 1700 in poi, intellettuali e giovani aristocratici (pensiamo a Montesquieu , Goethe , Lamartine, Stendhal) diedero vita ad una tradizione, quella del Grand Tour, che investì la Campania e soprattutto le aree archeologiche e termali dell’area flegrea.